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Serie C: tu chiamale se vuoi, emozioni.

on . Postato in News C

 

Quarto set, 24-21 per le nostre ragazze che vanno al servizio con la possibilità di chiudere un match complicato ed intenso, ma quando la battuta si infrange sulla rete si cominciano a materializzare gli spettri della gara di andata quando le ragazze di campi hanno concluso la partita con una rimonta che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti i presenti. Quando poi i due errori successivi hanno permesso alle avversarie di riacciuffare il risultato le nostre ragazze, visibilmente incredule, hanno cominciato a temere il peggio anche perché' la situazione psicologica era comunque sfavorevole a  capitan Bucaioni & co. che potevano veder vanificato tutto quello che di buono era stato costruito. Testa e cuore alla partita con le Rossoblù invece lucide ed attente ma soprattutto determinate a non commettere errori e favorire la rimonta Campigiana. Sul 24 pari la pressione e la tensione erano evidenti da entrambe le parti ma quando Chiara " dottoressa " Forconi buca il muro avversario e mette in terra la palla tutta la pressione si sposta sulle spalle della squadra locale che vanifica la temporanea rimonta e si trova obbligata a dover far punto sul nostro servizio senza possibilità d'appello. La pressione si fa sentire con le avversarie che prima non riescono a costruire in attacco complice una ricezione non troppo precisa e poi pasticciano in fase difensiva sul contrattacco delle nostre ragazze. Punto, set partita e che partita con le " leonesse " visibilmente soddisfatte e contente per il risultato ottenuto perché conseguito lontano dalle mura amiche ma soprattutto contro la prima della classe, quella stessa compagine capace di rimontare due set di svantaggio durante il girone d'andata e vincere con merito una partita gestita non troppo bene da noi, troppi errori nei momenti decisivi gestiti invece con esperienza dalle campigiane.

Storia completamente diversa invece sabato sera con le locali un po' meno lucide nel momento saliente e determinante del match e le nostre ragazze invece fredde e determinate segno che dalle sconfitte si impara sempre qualcosa, se si ha l'intelligenza e la predisposizione a farlo, e soprattutto che il piccolo anatroccolo goffo ed impacciato sta crescendo e con decisione si sta facendo largo reclamando spazio. Con estrema tranquillità e serenità ma allo stesso tempo con fermezza e decisione le nostre ragazze hanno mandato un chiaro messaggio al campionato: siamo giovani, con poca esperienza ma vogliamo comunque dire la nostra, siamo determinate, rispettiamo tutti ma vogliamo giocarci le nostre chance senza paura e alla pari con tutti. Un modo un po' insolito di iniziare a raccontare una partita ma l'entusiasmo e la soddisfazione delle ragazze a fine gare mi ha davvero colpito perché non è stata una vittoria come tante altre ma la consacrazione di questo gruppo che giorno dopo giorno cresce, si conosce, e alza sempre di più l'asticella delle ambizioni ma che soprattutto ha preso consapevolezza delle proprie capacità e potenzialità. Ma torniamo all'inizio, premiamo il tasto rewind per raccontare la storia di questa straordinaria partita dall'epilogo entusiasmante. Partita sicuramente complicata per le nostre ragazze che trovano sul loro cammino la prima della classe squadra forte, esperta, arcigna e per nulla arrendevole con un'ottima regia ed un altrettanto importante impianto di gioco con la numero 10, quella Petri Eleonora un po’ in difficoltà in attacco ma insuperabile in ricezione e soprattutto in difesa dove grazie ad uno spiccato senso della posizione è risultata praticamente insuperabile nonostante i tentativi di Bucaioni e compagne. Partiamo bene con un parziale di 7-1 che certamente fa morale e impensierisce un po’ le avversari che lentamente recuperano. La partita è bella, combattuta ben giocata da entrambe le formazioni, con scambi lunghissimi ha dimostrazione della voglia delle dodici ragazze in campo di non lasciare nulla di intentato. Primo set a favore delle Rossoblù con un secco 25-18. Il secondo set è ancora più avvincente del primo e se lo aggiudicano ancora le leonesse con un perentorio 25-15 che non lascia scampo alle padrone di casa che nulla possono contro la grinta in attacco delle bocche da fuoco Calenzanesi brave a trovare soluzioni, ad avere pazienza nel costruirsi il punto ma soprattutto ad arginare la veemenza degli attaccanti avversari con una partita in fase difensiva al limite della perfezione che contribuisce a piegare le gambe alle avversarie che vedono i loro sforzi infrangersi miseramente contro la solidità difensiva delle nostre ragazze che con grinta hanno tenuto gli attacchi avversari, hanno tirato su l'impossibile e portato quindi a casa il secondo set più che meritatamente. Che il terzo set invece sarebbe stato un inferno c'era da aspettarselo e la riprova non ha tardato ad arrivare. Parte bene Campi che gioca con grinta e determinazione trascinata oltre che dall'orgoglio ferito anche da un rumoroso, ma sportivo pubblico, e trova subito il bandolo della matassa e con aggressività mette pressione alle nostre ragazze che nonostante i loro sforzi non riescono ad arginare l'impeto e la rabbia delle avversarie che si impongono con un più che meritato 25-16 ed un chiaro messaggio a capitan Bucaioni e compagne; " non è finita qui, dovete ancora sudare tanto per batterci ". Il quarto set non è dissimile dagli altri, e i punteggi bassi non devono trarre in inganno, la palestra è stata trasformata in arena da dodici combattenti che se le sono date di santa ragione davanti ad un folto pubblico che ha assistito ad un bello spettacolo. Non si sono lasciate intimorire le nostre leonesse, malgrado il cristallino messaggio delle avversarie, ed hanno continuato a macinare gioco fino all'epilogo della partita già ampiamente raccontato. Brave le ragazze di Campi, stellari le Rossoblù con una convincente prova di carattere, e se metti poi quantità e qualità, aggiungi un pizzico di determinazione due spruzzi di consapevolezza nelle proprie capacità aggiungi cuore e grinta a volontà la Vittoria è servita. Prova esaltante e convincente di Lycia " raggio di sole " che impressiona soprattutto nella sua veste di difensore con tante palle recuperate e due bracci rossi a fine partita che spiccano e non poco sulla sua carnagione chiara, anche se la parola chiara è sicuramente un eufemismo. Un po' in difficoltà nel terzo set lascia il posto a Sofia " l'anima candida " che gioca con tranquillità, senza timore facendo vedere anche buone cose, sicuramente troppo poco in campo per poter dimostrare di che pasta è fatta. Cede quasi subito il passo Sara "shili " Comparini che accusa un piccolo malore, fortunatamente nulla di grave, e lascia il posto ad Anastasia che ritrova il campo dopo l'infortunio. Buona la prova della " cicognona " che ovviamente non ancora al meglio della condizione gioca una buona partita dando un buon contributo all'esito finale. Che dire invece della " dottoressa " Forconi che come al solito gioca una partita di grande qualità, copre a muro si fa trovare pronta in fase d'attacco, commette qualche errore in fase di conclusione ma è fredda con tendenza al glaciale quando infila il muro per il 25-24 e si presenta subito dopo in battuta con una palla pesantissima che nelle sue mani si trasforma in una piuma che con serafica tranquillità spedisce nel campo avversario mettendo anche in difficoltà la ricezione. Prova esagerata anche del nostro " bonsai " Irene che sfodera una prestazione di altissimo livello. La cosa che sorprende di più e come fa questa miniatura di giocatore a coprire il campo con tale bravura e personalità. Legge bene le traiettorie, sempre puntuale sulla palla che se passa nel suo raggio d'azione viene catturata, non c’è storia, non c’è attacco che tenga. Un aggettivo?. Insuperabile. Partita eccellente anche quella degli attaccanti che se la suonano e se la cantano, ricevono difendono ed attaccano anche i loro palloni, e quando la difesa avversaria non gli da la soddisfazione del punto non si perdono d'animo ma cercano e trovano nuove soluzioni, nuove traiettorie con una tranquillità e una sicurezza disarmante. Chiara " mano di pietra " fa sentire il peso dei suoi attacchi, il " cecchino " Camilla disegna traiettorie con riga, squadra e compasso esplora anche gli spazi più inaccessibili del campo avversario, e Giulia Del Freo che incarta le avversarie con colpi non potenti ma precisi. Manca solo il capitano, che come sabato scorso prende per mano la squadra e gioca una partita splendida, attacca e difende con personalità attenta e concentrata legge bene le traiettorie e si fa trovare sempre puntuale. Con una Valentina così tutto risulta più semplice. Ops, mi rendo conto che mi sono fatto prendere un po' la mano e anche se il dono della sintesi non è proprio il mio punto di forza spero che mi perdonerete dopotutto non è facile essere sintetico dopo una partita del genere. Come già detto in precedenti occasioni queste poche parole (va bene, forse non sono proprio poco ma vi chiedo un po' di indulgenza) sono solo il tentativo di raccontare con leggerezza e serenità le partite magari provare a strappare un sorriso, con qualche sfumatura ironica a volte un po’ romanzo stile libro cuore ma sempre con l'intento di divertirmi e far divertire e spesso mi faccio prendere la mano. Dopo la partita mentre le ragazze erano ancora euforiche ho sentito alcuni commenti come quello di Irene che ancora in trans agonistica mi diceva di come era euforica e che in alcuni momenti avrebbe voluto attaccare anche lei per scaricare tutta la tensione, o come Valentina mi abbia scritto su FB di scrivere un articolo ESAGERATOOOO. Questo mi ha fatto pensare e mi sono detto se non fosse il caso di dare spazio alle ragazze con una sorta di intervista per avere un'idea su come le ragazze vivono le partite ma soprattutto per conoscerle meglio. Tale iniziativa è stata subito sposata con estremo entusiasmo da Valentina, la prima ad essere interpellata in qualità di capitano, che ha subito dato la sua disponibilità. Sfortunatamente anche Valentina non ha il dono della sintesi, uno dei suoi soprannomi è stato Miss Chiacchiera, ma è troppo brava e bella per non essere indulgenti nei suoi confronti quindi conosciamo meglio il capitano e mi auguro che tale iniziativa vi sia gradita. Come al solito buona pallavolo a tutti e vi do appuntamento alla prossima partita. SIX-ONE-NINE

 

VALENTINA, UNA MODELLA CON LE GINOCCHIERE.

Ciao Valentina, grazie innanzi tutto per la tua disponibilità.
Non iniziamo in questo modo perché mi imbarazzo facilmente. Comunque è un piacere per me.
Ok. Non possiamo ovviamente non iniziare dal match di sabato sera contro campi. Dopo la partita c’era molta contentezza, soddisfazione ed euforia. Questa vittoria ha un sapore diverso?
Ogni vittoria ha un sapore a sé, questa ne ha uno speciale perché era contro la capolista, in casa loro e soprattutto perché ci ha permesso di fare bottino pieno. Tra l’altro la partita dell’andata ci aveva lasciato dell’amaro in bocca: eravamo sopra di 2 set a 0 e ci siamo fatte trascinare fino al tie-break, perdendolo per un soffio.

Nella tua risposta si legge anche una ferita all'orgoglio non ancora chiusa, un po' un conto in sospeso !
Si in effetti alcune sconfitte bruciano più di altre per come si materializzano. Quella partita l’ho vista da fuori perché purtroppo ero infortunata. Il dente avvelenato forse ce l’avevo più di tutte perché' non ho potuto contribuire concretamente in quella occasione ad aiutare la squadra. Forse anche per questo sabato son riuscita a dare il meglio di me.

Stagione complicata, difficile, ma certamente intrigante. Un commento come Valentina e come capitano.
Hai usato gli aggettivi giusti per descriverla! Mi permetto di fare un commento a nome di Valentina e capitano insieme perché quando entro in palestra le due cose si fondono, per cui per me non c’è differenza tra le due “persone”. La stagione sta procedendo bene direi, siamo partite molto determinate, abbiamo attraversato qualche passaggio a vuoto verso la metà del girone di andata ma alla fine ci siamo riprese, sfornando prestazioni ottime come quelle contro Siena e contro Campi giusto sabato scorso. Sicuramente siamo in crescendo e questo ci fa ben sperare riguardo al risultato finale della stagione. Noi puntiamo in alto, l’ambizione è tanta, vogliamo toglierci delle soddisfazioni per cui ci sono tutti i presupposti per sognare in grande.

Quanto questo ruolo e la responsabilità che ne consegue, pesa sulle spalle di Valentina?
Beh, certamente quello che ricopro è un ruolo importante e impegnativo ma al contempo stimolante e appagante. Non lo vedo come un peso, anzi, piuttosto un privilegio. Ci vuole testa, autocontrollo, sicurezza di sé e tanto spirito di sacrificio perché se da una parte devo essere la prima a non mollare, a rassicurare la squadra, a sacrificarmi nei momenti di difficoltà, dall’altra mi regala tante soddisfazioni e mi rende orgogliosa.

Ripensando anche alla partita d’andata che cosa hai pensato quando avete sprecato i tre match point?
Quando sono andata in battuta, avendo l’occasione di chiudere la partita ho attraversato una manciata di secondi di puro panico (so che non dovrei dirlo, ma sono umana anche io!) e appena ho visto la palla insaccarsi nella rete ho pensato “La storia si ripete!”. Ho temuto il peggio. Poi siamo state brave a non perdere la lucidità in un momento estremamente delicato in cui un solo pallone lasciato cadere in terra in più avrebbe cambiato totalmente le sorti della partita. Poi c’è stata la svolta!

Una squadra giovane formata da 12 potenziali titolari. Quanto questo secondo te influisce nei momenti di difficoltà?
Il fatto che siamo un gruppo giovane da una parte ci fa perdere in esperienza magari, per cui in certi momenti non siamo brave a superare momenti di difficoltà e ci buttiamo giù, ma sicuramente ci fa vincere in entusiasmo, grinta, voglia di fare ed energia tipica delle giovani. Riguardo al fatto che siamo 12 potenziali titolari sicuramente è un valore aggiunto poiché se a qualcuna di noi capita una giornata storta c’è sempre la (quasi) certezza che una compagna possa rimpiazzarci facendo del suo meglio e capace di dare quella sicurezza e quel contributo che la giocatrice in giornata NO non aveva saputo dare. Sicuramente nei momenti di difficoltà, una squadra si definisce tale se riesce a sopperire a queste carenze. Nel nostro caso, finora chiunque sia stata chiamata in causa per dare un contribuito è sempre riuscita a farlo.

Forse non tutti sanno che avresti potuto avere una chance come libero al Club Italia. Hai fatto però un’altra scelta che ovviamente rispettiamo ma hai mai pensato a come sarebbe potuto cambiare la tua carriera se avessi accettato?
Certo che ci ho pensato, e anche spesso! Già la scelta in sé per sé mi ricordo che fu dura e tragica a suo tempo. Spesso son stata tormentata da domande del tipo “chissà dove sarei ora se…” però alla fine son stata contenta così, penso di aver fatto la scelta giusta per me: sia perché non avevo ambizione di arrivare chissà dove nella pallavolo, l’ho sempre fatto (e continuo tutt’ora) per divertimento sia perché il ruolo non rispecchiava la mia personalità, non mi sarei sentita nei miei panni, ecco. Per cui preferisco giocare in una categoria più bassa ma ricoprire il ruolo che amo di più e che mi rappresenta in maniera più giusta.

Quando hai capito che Valentina aveva dei numeri per potersi divertire con la pallavolo?
Onestamente non c’è stato un momento ben preciso in cui ho capito che mi sarei potuta divertire. Diciamo che l’ho capito col tempo: stando in palestra, allenandomi duramente tutti i giorni e facendo sacrifici mi son resa conto che impegnandomi mi sarei potuta togliere delle belle soddisfazioni e così è stato.

Il ricordo più bello?
Di ricordi belli la pallavolo me ne ha regalati tanti, forse quello che ricordo con più gioia ma anche nostalgia, è stata la vittoria della finale regionale under 16 contro Rifreddi, in casa loro. Mi ricordo che ci bastavano solo due set per vincere il titolo. A fine del secondo set guardavo le mie compagne e pensavo “ma sta succedendo davvero tutto questo?”. Ero troppo incredula, non realizzavo, dopotutto ero in campo a fare una cosa che facevo da 6 anni ormai come bere un bicchier d’acqua e una palla in più caduta nel campo avversario ci avrebbe proclamato campionesse regionali. SURREALE MA BELLISSIMO!

La persona più importante?
Anche qui ci sarebbe da scrivere un poema. La pallavolo mi ha fatto conoscere una miriade di persone (amicizie, amori, allenatori, genitori, tifosi, dirigenti, presidenti), tutte diverse e dalle quali ho sempre cercato di prendere il meglio (anche da quelle che non mi andavano proprio a genio!). Con tante condivido ancora la mia passione oggi (alla mia squadra attuale tengo in particolar modo!), con altre l’ho condivisa per brevi o lunghi periodi. Un ringraziamento particolare va ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta in tutte le scelte pallavolistiche però guardandomi indietro forse la persona a cui devo di più per quello che sono diventata oggi come giocatrice, e anche come persona è Isabella Lotti, la mia attuale seconda allenatrice di serie C, che forse vedo più come un’amica e una seconda mamma visto il bel rapporto che ho instaurato con lei da quando ci conosciamo. E’ stata ( e lo è ancora ) un’insegnante di vita, oltre che di sport.

Oltre che brava sei anche bella da veder giocare. Quanto incide lo stile sulla formazione di un atleta?
Così mi fai arrossire e mi metti in imbarazzo! Comunque penso che lo stile sia un valore aggiunto all’atleta, che lo rende unico nel giocare. Ognuno si distingue per i propri colpi, le proprie doti tecniche e fisiche quindi è molto importante che ogni giocare metta in evidenza la sua personalità quando gioca.

Da dove nasce questo tuo stile e questa eleganza?
Sembrerà assurdo ma il mio stile lo devo alla pratica della ginnastica artistica che a volte mi rende più ballerina che giocatrice di pallavolo quando sono in campo (infatti tutte le mie compagne di squadra mi prendono in giro!). Dal momento che la pallavolo è bella anche perché spettacolare, e se un giocatore sa stupire perfino in senso estetico contribuisce allo spettacolo pallavolistico.

Un aggettivo che ti piacerebbe che raccontasse la stagione che state affrontando.
Alla fine della stagione mi piacerebbe aggiungere alla lista degli aggettivi anche “sorprendente”, perché' è evidente che non siamo una squadra di fenomeni, non ammazziamo il campionato ma lavoriamo tanto per migliorarci come singole e come squadra quindi l'aggettivo sorprendente mi sembra veramente indicato per chi come noi vuole stupirsi e stupire con tanto lavoro e sudore e perché no anche buoni risultati.

Grazie a Valentina per la sua disponibilità e perché come al solito è riuscita con poche ma concreti concetti a confermare la bella persona che tutti apprezziamo. Conosciamo Vale da cinque anni e abbiamo sempre ammirato questo suo carattere esuberante, sempre allegra ed entusiasta della vita sempre pronta alla battuta ed allo scherzo condizione impreziosita dal suo meraviglioso sorriso che non conosce confini ma al contempo estremamente matura, concreta e mai banale quando dal gioco si passa ad atteggiamenti e comportamenti che richiedono serietà. Un valore aggiunto per la sua squadra ma più in generale per la società Calenzano che con orgoglio può vantarsi di averla vista crescere tra le sue giovanili come atleta e come donna.
In bocca al lupo al nostro capitano e ancora grazie.

A cura di Bruno Palma

 

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